Blocco al Superbonus Edilizio: cosa sta succedendo

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Il nuovo governo ha deciso di bloccare la cessione del credito per il superbonus edilizio. Ma adesso cosa succederà a chi ha già iniziato i lavori per il restyling e l’ammodernamento del palazzo? Diamo la risposta a questo quesito nel prossimo paragrafo.

Perché il governo ha deciso il blocco

Il decreto del governo Meloni è stato approvato dalla maggioranza e ha stabilito lo stop per tutti gli interventi di adeguamento e rifacimento. Nel dettaglio è stato stabilito che non si potrà più richiedere lo sconto in fattura per tutto ciò che concerne

  • interventi di adeguamento sismico
  • interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni dei condomini
  • divieto per le pubbliche amministrazioni di concedere crediti di imposta

La decisione è stata presa per arginare i costi sui conti pubblici di una misura che era stata lanciata per far ripartire l’Italia dopo lo shock pandemico. A detta della premier, il superbonus edilizio è costato ai contribuenti italiani circa 2000 euro.

Blocco Superbonus: Cosa succede a chi ha già iniziato i lavori?

Ad ogni modo i privati che hanno già presentato la Cila, ovvero la comunicazione di inizio lavori asseverati, possono continuare a godere dello sconto in fattura e della cessione del credito. Tuttavia, per quanto concerne i condomini, oltre alla Cila bisogna aver presentato anche la delibera assembleare che ha approvato l’avvio e l’esecuzione dei lavori in questione. Se non sono state presentate, inevitabilmente non si potrà ricevere il Superbonus.

Lo stop deciso dal governo ha provocato già diversi malumori. Si parla di circa 25mila imprese italiane attive nel comparto edilizio che rischiano il fallimento per mancanza di liquidità. Tuttavia per l’immediato futuro si stanno prospettando due importanti scenari: la cartolarizzazione o l’intervento delle banche. Per quanto concerne la cartolarizzazione, si tratterebbe di vendere i crediti a una società privata che per pagarne il prezzo emette delle obbligazioni su carta.

Infine, una puntualizzazione: chiunque effettuerà i lavori in proprio, cioè senza dover ricorrere più ai crediti dello stato, riceverà comunque una detrazione sulla dichiarazione dei redditi per i prossimi 5 anni.

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